Festival Dei Matti XIV Edizione – PRIMAVERA NON BUSSA

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Ken Loach, Miguel Benasayag, Ernesto Venturini e i protagonisti dell’esperienza basagliana  in Brasile, Ilaria Cucchi, l’Accademia della Follia. Sono alcuni degli ospiti della 14ª edizione del Festival dei Matti, iniziativa culturale indipendente che quest’anno, con PRIMAVERA NON BUSSA. Futuri ri-belli rende omaggio a Fabrizio De Andrè. Incontri, proiezioni, laboratori e spettacoli animeranno per 4 giorni, dal 30 maggio al 2 giugno, la laguna veneziana fino alla danza collettiva che chiuderà il Festival in Campo San Samuele.

«Del nostro mondo, troppo spesso, si dice che abbia già scritto ogni cosa, che niente possa sottrarsi al suo ordine, che il filo d’acciaio della sua sintassi implacabile detti regole ad ogni accadimento, lo plasmi, lo addomestichi, lo recuperi» spiega l’ideatrice e curatrice del Festival Anna Poma «Eppure, a tratti, accade qualcosa che non era previsto, qualcosa che irrompe a scardinarne l’assetto, a tagliarne la trama compatta. Qualcosa che, senza permesso, invade lo spazio, annunciando alfabeti sorgivi e una lingua tutta da inventare. Chiamiamo follia questo taglio? Lo chiamiamo rivolta? Vogliamo chiamarlo primavera perché la primavera non bussa, E ha in corpo futuri ri-belli».

Il fitto calendario di eventi si apre giovedì 30 maggio alle 17,30 all’Auditorium di M9- Museo del ‘900 di Mestre con l’incontro Franco Basaglia in Brasile. Una primavera che non passa, insieme a Ernesto Venturini, Stella Goulart e agli artisti Juliana Saúde Barreto e Rafael Costa. La sera, Anna Toscano e Gianni Montieri racconteranno le primavere “senza calendario” di Goliarda Sapienza e Juan Carlos Onetti.

Venerdì 31 maggio, il Festival si sposta all’Accademia di Belle Arti di Venezia: in mattinata il laboratorio del Teatro dell’Oppresso “Disa(r)marsi” Di amori e disamori a cura di Maddalena Martini insieme a Claudia Antonangeli e Alessia Mongelli. Nel pomeriggio, studentesse e studenti dell’Accademia e della Ca’ Foscari presenteranno i risultati del laboratorio Ma siamo matti? mentre a seguire Gianfranco Rizzetto coordinerà l’incontro L’inverno della “Sicurezza” in cui si discuterà di luoghi e prassi di internamento e detenzione, e a cui parteciperà, tra gli altri, la Senatrice Ilaria Cucchi.

In serata, Vogliamo il pane e anche le rose, uno degli appuntamenti più attesi del Festival, dedicato a Ken Loach: l’anteprima dell’incontro videoregistrato in cui il grande regista inglese dialoga con gli organizzatori del Festival dei Matti sulla traccia scelta per questa edizione e poi, a seguire, la proiezione del suo ultimo film, “The Old Oak” (2023).

Sabato 1° giugno, al Teatrino di Palazzo Grassi, si parte con un incontro dedicato alle istanze portate dai giovani di “Ultima Generazione” e all’esperienza dell’Assemblea di Salute e Cura di Padova. A seguire due appuntamenti dedicati al tema del lavoro: con Francesca Coin e a Francesca Re David si parlerà delle “grandi dimissioni”, quindi, dopo la proiezione del documentario “50 anni di Clu” Massimo CirriErika Rossi e Gisella Trincas discuteranno della storia della Cooperativa lavoratori uniti Franco Basaglia.

Nel pomeriggio, dalle 18,30, ancora un importante ospite internazionale, il filosofo Miguel Benasayag che dialogherà con Anna Poma e Marina Cielo sul tema Oltre le passioni tristi.

In serata, sempre al Teatrino di Palazzo Grassi, l’Accademia della Follia torna al Festival con una pièce teatrale dedicata a Franco Basaglia.

Sempre allo psichiatra veneziano protagonista del superamento dei manicomi in Italia, è dedicato il primo incontro di domenica 2 giugno, ancora al Teatrino di Palazzo Grassi, dove, a partire dai loro ultimi lavori, Marica Setaro e Mario Colucci discuteranno di Franco Basaglia come “un corpo e un’esperienza collettivi” a cento anni dalla sua nascita. Poi sarà protagonista la poesia di Francesco Deotto e Mariasole Ariot nell’incontro Schegge di come rivolta. Il Festival chiuderà tornando in Brasile con Francesco Vacchiano, Claudia Antonangeli, Massimiliano Minelli, Ernesto Venturini e Stella Goulart dedicando un focus sull’esperienza di deistituzionalizzazione della salute mentale del Paese in cui Basaglia tenne nel 1979 una serie di importanti incontri.

A chiudere il Festival, dalle 18,30, saranno le percussioni dei S’ambarkamo e una danza collettiva in Campo San Samuele a celebrare la Primavera che non bussa. E ha in corpo futuri ri-belli.

Il programma completo del Festival di seguito e sul sito www.festivaldeimatti.org

FESTIVAL DEI MATTI XIV EDIZIONE VENEZIA

PRIMAVERA NON BUSSA. Futuri ri-belli

QUANDO

30 maggio - 2 giugno 2024

FESTIVAL CREATO E CURATO DA

Anna Poma

PRODUZIONE E ORGANIZZAZIONE

Associazione Festival dei Matti

SERVIZI

Ufficio stampa nazionale